"Anche se Nut non sa che sono tornato, sono felice che un orsacchiotto come me possa farlo sentire un po' meno triste. Questo è amore. Posso amarlo e posso vederlo.” — Tofu.
"The Miracle of Teddy Bear" è un adattamento del romanzo "Teddy Bear Miracle" scritto da Prap (#ปราปต์) e da poco ha terminato la sua messa in onda su Canale 3 e Netflix (Asia). Ci sono state opinioni divergenti sulla trasmissione di questo drama, questo perché è il primo prodotto BL ad essere stato trasmetto sulla tv nazionale Thailandese. Il drama ha una durata di 16 episodi, anche se originariamente dovevano essere 18, per questo la casa di produzione ha già previsto di mostrare le scene tagliate al fan meeting della serie.
Ma di cosa parla ‘The Miracle od Teddy Bear’?
Tofu è un gigantesco orsacchiotto bianco ed è stato l'oggetto di conforto di Nut per dieci anni. Tuttavia, non è un normale orsacchiotto di peluche, ha la capacità di comunicare con altri oggetti nella casa. Un giorno, all'insaputa di Nut, l'orsacchiotto viene miracolosamente trasformato in un giovane ragazzo, tuttavia, quel giovane non riesce a ricordare nulla di se stesso. Tofu cerca di recuperare la sua memoria, ma tutto si complica quando scopre che il suo passato è collegato agli oscuri segreti della famiglia del suo proprietario. Deve sbrigarsi a ricordare tutto perché il suo tempo come umano sta finendo e vuole aiutare la persona che più ama, ovvero Nut, a trovare la felicità. Riuscirà Tofu a trovare le risposte alle sue domande e svelare tutti i segreti che desidera conoscere? Riuscirà a donare felicità alla persona che si è è presa cura di lui per dieci anni?
Attori protagonisti:
In Sarin Ronnakiat è Tofu, Job Thuchapon Koowongbundit è “Nut" Pheeranat, Tee Thanapon Jarujitranon è Song e First Parada Chutchavalchotikul è Kensit.
Quando è uscita la trama di ‘The Miracle of Teddy Bear’, quasi tutti ci siamo immaginati una trama leggera, forse un po’ sognante ed ai limiti dell’inverosimile. Ed invece no, ci siamo al contrario ritrovati in una trama adulta e ben sviluppata. Questo drama ti entra sotto pelle perché la potenza dei messaggi trattati è attuale, è profonda, ed è reale. Siamo abituati a vedere drama BL quasi discostati dalla realtà, a tal punto da rappresentare una vita che non esiste, qualcosa di totalmente idealizzato.
The Miracle of Teddy Bear, dal trailer, dal titolo e dal primo episodio sembrava potesse andare in quella direzione, giusto in tempo per farci capire che ciò che la sceneggiatura aveva in serbo per noi era ben diverso.
Il drama porta alla luce tre grandi problemi non solo della società thailandese ma in generale di tutti noi: la poca cura verso la salute mentale, il disagio vissuto da persone omosessuali e la profonda omofobia radicata negli ambienti militari.
Se Tofu è un personaggio semplice, dalla maturità emotiva di un bambino che per la prima volta si affaccia al mondo, al contrario Nut è in balia di un passato difficile ed una salute mentale precaria. Questo lo si evince facilmente nei primi episodi del drama, in quanto Nut si macchia più volte di atti violenti ed abusi proprio nei confronti del povero Tofu. E’ come se scaricasse la sua rabbia sull’unica persona ( o orsacchiotto ) che gli è sempre stata vicina.
Nut è un personaggio complesso, profondo ed indiscutibilmente rotto. Gli abusi subiti dal padre quando era piccolo, solo perché giocava con i vestiti della madre, lo hanno profondamente segnato per tutta la sua crescita. Anche il primo amore per un ragazzo etero e le reticenze della madre ad accettare la sua natura hanno giocato parecchio sulla sua salute psicofisica. Tofu quindi sembra essere quel miracolo che serviva a Nut per ritrovare ed accettare se stesso. E’ la sua cura, la medicina che aspettava da anni.
Il loro rapporto è all’inizio difficile, pieno di momenti oscuri, di lacrime e tristezza. Sembra quasi impossibile poter sanare quel cuore rotto di Nut, niente però sembra essere impossibile per Tofu che anche senza memoria, gli entra nel cuore e lo riporta alla vita.
Kensit e Song sono la coppia secondaria. Se il primo ha avuto la fortuna di avere due genitori medici che lo hanno sempre sostenuto nelle sue scelte e nel suo essere apertamente gay, al contrario Song è cresciuto con un padre militare con cui parla a malapena. Questo rapporto ha generato in lui una serie di insicurezze, di dubbi e paure durante la crescita. Questo è un tema molto importante in Thailandia dove dal 2014 vige una dittatura militare che in questi anni ha visto susseguirsi manifestazioni e proteste. L’utilizzo della tematica però è stato ben calibrato, una storia gentile ma con un messaggio estremamente potente. La foto finale con Song e Kensit che si guardano con amore, con il padre di Song accanto al figlio ed in divisa militare, è la prova che c’è sempre un margine di miglioramento e che anche i pensieri più bigotti possono essere estirpati. Perché l’amore per un figlio dovrebbe sempre venir prima di quello per una divisa.
Il finale andato in onda domenica 2 maggio ha lasciato una parte degli spettatori interdetta. Ci si aspettava un miracolo diverso e forse irrealizzabile, o forse semplicemente non adatto a far passare il vero messaggio del drama.
La fine è sicuramente triste perché Tofu torna ad essere quello che era destinato ad essere: l’orsacchiotto di Nut.
Questo però non significa che le lacrime versate per la fine del suo tempo come umano debbano essere per forza lacrime di assoluta tristezza. Tofu era destinato ad essere il miracolo di Nut e non il compagno della vita. Doveva aiutarlo ad amare di nuovo se stesso per poi aprirsi al mondo e vivere. Tofu doveva aiutarlo a vivere di nuovo. E lo ha fatto, ha sacrificato letteralmente tutto se stesso per la sua missione finale, quello per cui era diventato umano.
Nut metterà in pratica tutto ciò che ha scoperto con Tofu e quando Tarn, il primo amore in coma da tempo, si risveglia dal suo sonno, Nut riuscirà ad accettarsi per chi è sul serio ed avere un futuro con lui, un futuro felice.
"Tarn mi ha mostrato la realtà di questo mondo mentre tu mi hai mostrato la sua bellezza.” - Nut a Tofu.
Non possiamo che ringraziare @YokeeApirak, il cast e la crew di questo fantastico progetto. Nella valle di lacrime degli episodi finali, ci avete comunque lasciato una perla rara.
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